EDUARDO, L’IMBONITORE
Con passo svelto, dall’andatura saltellante, trascinava l’esistenza con un mestiere inventato, a partire da Antignano, Eduardo, snello, dai baffetti curati alla Errol Flynn. Appariva figura di epiche scarpinate come il maratoneta d’Atene. Costretto a rinunziare a mezzi di locomozione per poter toccare ogni luogo.
Vendeva per strada pezzetti di carta numerati da uno a novanta dai numeri del lotto estratti il sabato, offrendo al fortunato sorteggiato generi alimentari e a volte oggetti per la casa o vestiario.
Il culmine di questo rito avveniva durante feste annuali, dagli addobbati carretti con allettanti “canisti”, prodotti di cuccagna che sollecitavano l’acquisto dei biglietti numerati.
Quale imbonitore simile ad altri soggetti come l’”arriffatore” o il “pazziariello”, accompagnato da sgangherati musicanti che osannava prodotti alimentari dall’invitante : “battagliò”!
In questo particolare universo, un altro personaggio popolare, spesso dalla scaramantica gobba – vera o presunta – carico di corni ed amuleti, fornito di una sbuffante “buatta” di fumoso incenso, esorcizzava malocchi in strada o presso negozi e botteghe.
Figure sempre più rare che sopravvivono solo in alcune zone popolari, dove la nebbia del tempo fa allontanare sempre più la toccante nostalgia dei ricordi.
di Mimmo Piscopo pittore
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