Il Paradiso perduto del Calcio
Su Facebook il “Campionato dei Sogni Pes”
Sempre più spesso si sente che il calcio è cambiato, che i giocatori non sono quelli di una volta, che ci sono troppi interessi economici, e si ricordano tempi ormai perduti con un sospiro e, talvolta, una lacrima. Tempi di numeri dall’1 all’11, di radioline attaccate all’orecchio e di 90° Minuto come appuntamento irrinunciabile del pomeriggio domenicale.
Quel calcio, dunque, non esiste più. Eppure, se ci pensiamo bene, cosa significa “esistenza”? Tra i vari significati il vocabolario online Treccani indica «sia lo stato di ogni realtà in quanto è tale, sia, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere o ggetto di un’esperienza sensibile». Ed è qui che la tecnologia dei giorni nostri entra – è proprio il caso di dirlo – in gioco.
Tra la pletora di pagine Facebook dedicate ai campi più disparati dello scibile umano, spicca quella del “Campionato dei Sogni PES”, curata, tra gli altri, dall’imitatore e attore Roberto Valentino e dallo speaker Tony Errico. Il primo impatto con la pagina è un tuffo al cuore: Zico, un giovanissimo Maradona e il Divin Codino in maglia viola (per sceglierne giusto tre), realizzati dall’artista argentino DNAI, accolgono l’internauta in quello che oltre che come una summa del pallone d’antan, si presenta come una vera lega, con un campionato a girone e la coppa a eliminazione diretta.
Il tutto corredato da interviste, e approfondimenti rigorosamente nello stile dell’epoca (con un’attenzione particolare al lessico specifico di grandi giornalisti come Gianni Brera, Beppe Viola o Giorgio Tosatti) nonché sessioni di mercato e, naturalmente, i servizi delle partite alla Domenica Sportiva di una volta. A tal proposito, una vera gioia è il vecchio logo RAI con l’inconfondibile sigla dell’Eurovisione per i match internazionali, e, in tal senso, occhio al Mundialito in arrivo. Ed è qui che risiede l’unicità della pagina: trattandosi infatti di un Campionato “dei sogni”, le leggi del mondo reale non valgono: perciò può capitare che nell’Inter militino allo stesso tempo un giovanissimo Zio Bergomi, “Bam Bam” Zamorano e l’Imperatore Adriano con la gloriosa “Misura” degli anni ’80; o che il Napoli con Maradona e Blanc si giochi la Champions League indossando la “Cirio” di una volta. Lungi dall’essere considerate come paradossi, tali occorrenze sottolineano ancora di più l’aspetto “onirico” dell’intera pagina, riconducendo il Calcio (con la C maiuscola) ad una sorta di Arcadia o di Eden: un Paradiso Perduto in cui bearsi della bellezza del gioco senza la tirannia del Tempo che passa, gli onnipresenti interessi economici, la violenza e, più in generale, tutte le brutture che lo allontanano dal cuore dei veri appassionati.
Gabriele Basile
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