Una vita dedicata al teatro e una voce prestata al cinema
Massimo Lopez: l‘eleganza della comicità
Massimo Lopez, artista poliedrico, sta vivendo un periodo di lavoro molto intenso tra teatro e doppiaggio, attività a cui da sempre si è dedicato. Racconta le sue origini vomeresi prima di andare in scena con lo “show” che sta portando in tour con l’amico e collega Tullio Solenghi.
I suoi genitori sono napoletanti, sua madre vomerese, ma lei è nato ad Ascoli ed ha poi girato tanto, in quale città si riconosce di più?
Sono nato ad Ascoli perchè i miei genitori si erano trasferiti temporanemaente lì per lavoro e vengo sempre accolto con affetto dai cittadini ascolani, ma Napoli è per me un punto di riferimento fondamentale anche perchè tutta la mia famiglia è napoletana compresi i miei quattro fratelli che sono nati a Napoli. Sento come un‘attrazione verso la città partenopea e sono orgoglioso di queste mie radici. Ci torno spesso per incontrare amici e parenti e la trovo sempre migliorata.
Che rapporto ha in particolare con il Vomero?
Un rapporto speciale ed intenso in quanto in ogni passo ritrovo tracce della mia famiglia. È un ricordo sempre vivo e negli anni ho avuto la fortuna di poter abitare nella casa di mia madre, a Cenacolo Belvedere, poi ho vissuto per un periodo a via Luca Giordano ed anche a via Cimarosa.
Spesso penso di voler comprare un appartamento qui, in una zona panoramica. Ricordo che un mio zio aveva un negozio di cammei e coralli a San Martino vicino al museo. Insomma, sono tanti i luoghi a cui sono legato, tutti mi ricordano la mia infanzia.
Ma sono legato comuqnue alla città dove passeggio volentieri non solo al Vomero, ma anche a Pizzofalcone o sul lungomare di Pozzuoli. Ogni strada mi riporta alla mente ora i nonni, ora una mia zia…
In questo periodo sta andando in scena con Tullio Solenghi, un rapporto che nasce moltissimi anni fa con la nascita del “Trio”.
Un rapporto speciale che non si è mai interrotto; ci lega un sincero sentimento di amicizia ed è sempre bello ritrovarsi a lavorare insieme e ricordare Anna Marchesini.
I suoi primi grandi successi risalgono proprio al “Trio”. Oggi è difficile ritrovare nel panorma dello spettacolo performance similari alle vostre, come non ricordare la parodia de “I promessi sposi”?
Oggi si corre troppo.
Anche i comici per le loro esibizioni hanno un minuto, o poco più, per dimostrare le proprie capacità. Ricordo che i nostri “Promessi sposi“ sono stati trasmessi in più puntate, avevano un lavoro intenso ed accurato alle spalle.
Oggi un’opera simile sarebbe difficile realizzarla perchè i tempi sono sempre più brevi sia nelle esibizioni che nella preparazione e ciò non sempre è positivo. La velocità, l’ampio ventaglio di possibilità tra canali e media in generale, non consente neanche di affezionarsi ad un personaggio come accadeva nel passato. Bisognerebbe non aver paura di rallentare e fare programmi diversi.
Per intendirci faccio un esempio forse banale: è vero che con l’aereo oggi arriviamo ovunque in poco tempo, ma così facendo ci perdiamo il gusto di vivere il viaggio con i paesaggi che lo accompagnano.
In teatro il pubblico dei giovani è sempre più carente, come mai?
Il teatro è spesso visto come qualcosa di pesante e non viene incoraggiato come dovrebbe. Manca talvolta, nel teatro tradizionale, il rinnovamento che il pubblico trasversale di oggi richiede anche se esistono tante piccole realtà valide che andrebbero scoperte.
Mi riferisco agli attori che possiamo incontrare anche in compagnie amatoriali o che si esibiscono in piccoli teatri e che sono molto bravi anche se poco pubblicizzati.
Queste realtà dovrebbero essere più promosse.
La sua attività di doppiatore la impegna moltissimo chi sta doppiando in questi giorni?
Homer Simpson, da alcuni anni sono ormai la sua voce ufficiale. Così come spesso mi ritrovo a doppiare Andy Garcìa e tanti altri.
Nella sua carriera oltre al teatro e all’attività di doppiaggio ha anche fatto tanta televisione e cinema, ma ha ancora un desiderio irrealizzato?
Fortunatamente no, ho sempre fatto cose che mi piacevono e mi sento appagato del lavoro svolto, la mia vita ruota intorno alla mia professione.
Claudia Prezioso
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