VOMERO, IL PERICOLO VIENE DALL’ALTO
Con il ritorno dell’autunno occhio a cornicioni, alberi e calcinacci
Bisogna camminare a testa alta per il Vomero. Facendo attenzione a cosa potrebbe piovere dal cielo. Sono bastati i primi scampoli d’autunno a riportare drammaticamente d’attualità i temi delle manutenzioni delle facciate dei fabbricati e del patrimonio arboreo del quartiere collinare. La notte tra il 24 e il 25 settembre, la città è stata sferzata dal primo vento autunnale. I residenti di via Puccini sono stati svegliati da un tonfo sordo seguito da un terribile rumore di lamiere che si accartocciano. Un albero è caduto su di un’autovettura parcheggiata a pochi metri dall’ingresso del liceo Sannazaro. Mancavano poche ore all’apertura della scuola agli studenti. Anche stavolta è andata bene. Nella vettura non c’era nessuno. Non fu così nel giugno di cinque anni fa, quando in via Aniello Falcone, Cristina Alongi, alla guida della sua Panda, rimase uccisa da un albero che si abbatté sulla carreggiata centrandola in pieno. In questi ultimi cinque anni sono stati tanti gli episodi di alberi, rami o cornicioni che si sono abbattuti in strada in seguito alle ondate di maltempo. Fortunatamente, in alcuni casi, senza gravi conseguenze come nel caso di una donna di 67 anni che, nel mese di agosto, è stata centrata in pieno da un grosso ramo di circa quattro metri a piazza Immacolata. Ricoverata all’ospedale Cardarelli se l’è cavata con una prognosi di pochi giorni.
A novembre del 2017 in via Enrico Alvino un altro grosso ramo cadde giusto al centro della strada pedonale tra centinaia di passanti. Un altro miracolo. Un anno prima fu la volta di via Mattia Preti dove un albero collassò schiacciando due automobili che sostavano proprio alla sua base. E come dimenticare il crollo della palma di via Merliani che ha travolto le auto fino ad arrivare quasi nel ristorante Mamma Oliva. Ancora oggi una buona parte della Villa Floridiana, e fino a qualche mese fa il parco Mascagna, sono rimasti chiusi alla fruizione dei vomeresi proprio a causa della pericolosità degli alberi. Sul banco degli imputati l’amministrazione comunale e le mancate potature che causano, secondo i comitati di cittadini, l’appesantimento delle chiome e lo squilibrio delle piante che, sotto l’azione del vento, finiscono con il cedere. La parola passa agli agronomi per i chiarimenti. Sul fronte della manutenzione delle facciate e dei cornicioni dei fabbricati le cose non vanno meglio.
Anche in questo caso si sono registrati diversi episodi che hanno visto come protagonisti, loro malgrado, ignari cittadini che hanno scansato la morte per questioni di centimetri. Nel solo mese di luglio per ben due volte parte di piazza Vanvitelli è stata transennata per la pioggia di calcinacci che ha investito i passanti. In precedenza, nel mese di gennaio 2018, il crollo di un cornicione in via Luca Giordano, all’angolo con via Scarlatti, ha centrato un passante rimasto ferito ad una spalla. Un altro episodio che i vomeresi ricordano è il crollo di un enorme porzione di cornicione all’angolo tra via Kerbaker e via Scarlatti che fece addirittura pensare ad un crollo causato da un’esplosione. In questi casi le responsabilità ricadono sulla pessima manutenzione dei fabbricati del quartiere. Complice la crisi economica sempre meno condomìni provvedono alla manutenzione periodica delle facciate esterne, dei cornicioni e dei sotto-balconi. È bene ricordare che la responsabilità per danni a cose e persone ricade sempre sul condominio stesso in quota parte tra i diversi condomini se ad essere interessate sono le parti comuni ex articolo 1117 del Codice civile. Ma spesso le litigiosità tra questi ultimi comporta gravi e colpevoli ritardi nelle attività necessarie anche alla sicurezza.
Tra le liti più accese vi sono in genere quelle relative ai balconi. Esistono due tipologie di balconi: aggettanti (sporgenti dalla struttura dell’edificio) e incassati (inseriti nel corpo dello stesso edificio). I primi costituiscono un prolungamento dell’appartamento rientrando quindi nella proprietà esclusiva del condomino dell’immobile cui accedono; spetta a quest’ultimo farsi carico delle relative spese di manutenzione. Nel secondo caso sussiste, invece, la ripartizione secondo quote millesimali. In tema di sicurezza un ruolo fondamentale lo svolgono proprio gli amministratori di condominio che devono provvedere nell’interesse del condominio e della collettività.
Francesco Licastro
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