RETE SICIALE NOBOX RICHIESTA REPLICA SUL GIORNALE
Spett.le redazione di Vomero Magazine, in merito a quanto scritto dal sig. Eduardo Ferrara sul numero di Luglio 2018 della vostra rivista, sullo spinoso problema dei box privati di piazza degli Artisti/via De Bustis/via Tino di Camaino, spero che mi venga concesso il diritto di replica, per una imparziale e corretta informazione ai vostri lettori.
Il sig. Ferrara, oltre a scrivere una sommaria ed incompleta cronistoria del percorso burocratico che ha accompagnato la querelle Comune/Cooperativa Napoli2000, continua a riproporre la solita minestra ribollita sull’utilità di un megaparcheggio sotterraneo che invece nasce come pertinenziale, e quindi privato, con uno solo, dei quattro livelli previsti, adibito al parcheggio pubblico a pagamento.
Ovviamente ha dimenticato di scrivere che verrebbero soppressi 73 posti auto in superficie e soppressa una linea di trasporto pubblico su gomma.
Ha dimenticato di scrivere che l’approvazione del progetto definitivo del parcheggio comprendente piazza degli Artisti/via Tino di Camaino/via Casale De Bustis (710 posti auto pertinenziali + 150 posti auto a rotazione + 86 posti moto), veniva rilasciato su un progetto preliminare della sola Piazza degli Artisti (333 posti auto).
Ricordo che con D.Lgs. 163/2006 (codice degli appalti), il progetto di opera pubblica deve essere articolato in tre fasi: progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.
Nel nostro caso, come detto prima, l’approvazione del preliminare del progetto più consistente, viene bypassato presentando quello che prevedeva solo 333 box interrati.
Incredibile ma vero!!!
Il sig. Ferrara ha dimenticato di scrivere che tra Vomero ed Arenella esistono decine di box pertinenziali invenduti, via Paisiello, piazza Arenella, pia dell’Erba (diventato ritrovo di tossicodipendenti e blatte), per non parlare del fallimento della cooperativa che doveva costruire i box privati a piazza Leonardo.
Se ci facciamo una camminata a Largo Celebrano, vicino al Santobono (a proposito, anche li i box avrebbero dovuto “alleggerire” il parcheggio dell’ospedale), guardando l’enorme quantità di auto parcheggiate in superficie, ci rendiamo conto che il problema del parcheggio non si risolve riempiendo il sottosuolo con tonnellate di cemento ed acciaio.
Ci sarebbe da parlare ancora tanto, documentazioni comprovanti la bontà di quanto diciamo, ne abbiamo raccolte tante e sono a disposizione di chiunque voglia documentarsi.
Mi piacerebbe infine sapere dal signor Ferrara, i vomeresi doc, secondo lui, chi sono?
Gli amici di chi scava il Vomero presentando permessi della soprintendenza scaduti ed illeggittimi?
Chi presenta finanziarie di garanzia per danni ai terzi con capitali di copertura ridicoli con sede legale alle Bermuda e Malta in Europa?
Mi sorge una domanda spontanea (alla Lubrano): se ci sono enti preposti alla copertura di eventuali danni procurati a terzi dagli scavi, vuoi vedere che forse gli allarmismi di chi “grida col megafono” non sono del tutto infondati?
Mi diverte leggere che le guicciardinesche “motivazioni particulari” care al sig.Ferrara, siano da ricercarsi tra chi non ha interessi a costruire i box privati, piuttosto tra chi ha interessi a farlo, a suon di decine e decine di milioni di euro, celando un’enorme speculazione edilizia underground travestita da “riqualificazione ambientale”.
Concludo ricordando che per tutte le manifestazioni (con megafono e senza), sono state osservate le dovute procedure di informazione alla P.S. ed alla V Municipalità da parte dei “manifestanti da strapazzo” e “quaquaraquà”, pur sempre preferibili ai mercenari della penna.
Biagio Palumbo
Coordinamento Rete
Sociale Nobox
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