Sport di strada: tradizione perduta?
Aspettando la riapertura dello Stadio Collana
Garraffa: abbiamo riportato i canestri al Vomero
Che si faccia da soli o in compagnia, con un pallone o semplicemente con maglietta e pantaloncino, poco importa. Lo sport di strada è da sempre presente, al Vomero come in altri quartieri napoletani. Basti pensare che durante la nevicata del 1956 molti cittadini indossarono un paio di sci e si divertirono a fare uno slalom da piazza Vanvitelli a via Cilea. È il simbolo di una generazione alla quale bastava poco per divertirsi. San Martino, ad esempio, è stato un campo di calcio ideale per i giovanissimi. Oggi ci sono i giardinetti del parco Mascagna (se fosse aperto) per chi volesse cimentarsi con le bocce. C’è la Floridiana (a mezzo servizio) per una corsa campestre o c’è il canestro di piazza Quattro Giornate, quasi per scherzo posizionato proprio di fronte allo stadio Collana, simbolo dello sport del quartiere e non solo, chiuso da oltre un anno e oggetto di troppe diatribe e contestazione tutte a danno degli utenti.
Fare sport è dunque divenuto sempre più difficile, ma c’è chi sta provando a invertire la tendenza. Sono i Charlatans, l’associazione sportiva che in collaborazione con la onlus Darefuturo ha recuperato il campetto di basket di Montedonzelli, montando due nuovi canestri e mettendo a nuovo il campo con la collaborazione dei cestisti – giovani e meno giovani – che ogni giorno occupano lo spazio, armati di canotte e palloni. Ne è nato anche un gruppo Facebook composto da circa settanta persone. “Noi abbiamo acquistato i nuovi canestri – racconta Giancarlo Garraffa, presidente dei Charlatans – i ragazzi hanno comprato la pittura e pitturato il campo. Di fatto abbiamo ridato vita allo spazio, perché i canestri erano praticamente inutilizzabili prima del nostro intervento. Il progetto si è realizzato nel migliore dei modi e abbiamo ottenuto un grande risultato perché questo è un campo divenuto storico per la città, negli anni sono passati un po’ tutti i protagonisti della pallacanestro cittadina”. La sinergia fra privati non ha avuto, però, il sostegno delle istituzioni, Garraffa dichiara, infatti, che: “Al Vomero, la Municipalità non ha contribuito né con l’acquisto della pittura, né con la posa in opera, né col montaggio dei canestri. Erano presenti solo al momento dell’inaugurazione per raccontare dell’importanza di aver recuperato lo spazio da offrire ai giovani sportivi. Si dovrebbe fare di più”.
Il progetto potrebbe allargarsi in altri spazi del quartiere: piazza Medaglie d’Oro, piazza Quattro Giornate, via Ruoppolo. Mai come in questo caso, però, il condizionale è d’obbligo: “purtroppo la Municipalità – prosegue Garraffa, alla nostra richiesta di indicarci campi dove installare canestri, non ci ha proposto né piazza Quattro Giornate, né Medaglie d’Oro, né i giardini di via Ruoppolo. In altri casi, quando ci è stato proposto uno spazio da recuperare, questo aveva canestri già vandalizzati.
La richiesta di rimozione da parte nostra delle preesistenti strutture che sorreggevano i canestri non è stata accolta dalle istituzioni, che non volevano sostenere le spese per togliere materialmente il vecchio canestro”.
Il progetto è comunque decollato, il modello Charlatans è divenuto un riferimento nazionale che potrebbe essere replicato in altre città. Il presidente guarda già avanti: “Abbiamo una nuova idea in mente: chiedere alla Federazione Italiana Pallacanestro di portare allenatori tesserati sui nostri campi. Per un’ora ogni settimana i tecnici regalerebbero il loro tempo per strada.
Ci sembra che sia un’iniziativa che vada incontro alla mission della federazione pallacanestro, una sorta di volontariato cestistico per andare sui nostri campi e formare i ragazzi”. Il presidente pensa anche alle società del quartiere: “Ci farebbe piacere coinvolgerle, le società sportive dovrebbero animare questa iniziativa con i loro ragazzi semplicemente per divertirsi, confrontarsi o conoscere la tecnica. Le risorse economiche?
Dovrebbero essere messe in campo dalla federazione, riteniamo sia un loro obiettivo sviluppare la pallacanestro sul territorio. Di fatto è un progetto a costo zero, il campo è a disposizione, c’è solo bisogno di coinvolgere gli istruttori per un’ora a settimana”.
Marco Caiazzo
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