Collana, tutto pronto per il passaggio di consegne
La Giano srl chiede le chiavi alla Regione
Lo stadio Collana potrebbe finalmente cambiare volto e diventare uno stadio moderno e funzionale, un punto di aggregazione per migliaia di giovani, un gioiello di efficienza nel cuore del quartiere. Il progetto di gestione è stato presentato dalla società Giano, affidataria dello stadio di piazza Quattro Giornate come sancito dal Consiglio di Stato lo scorso 13 febbraio (e ribadito il 12 settembre). È il costruttore Paolo Pagliara ad illustrare il progetto di recupero e gestione dell’impianto nella sala convegni dell’Hotel Romeo di Napoli, accompagnato da due soci d’eccezione, Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara. “Il nostro progetto – dice Pagliara – prevede un investimento economico di 7 milioni di euro. Avremo tante novità, tengo però ad evidenziare due aspetti prioritari: abbiamo rispettato nel dettaglio quanto scritto nel bando di gara regionale per la gestione del Collana e tutte le risorse sono a carico della Giano e non rientrano nel piano Universiadi, quindi non attingeremo in alcun modo ai fondi pubblici”. Tempi previsti per la riapertura: 18 mesi dall’inizio dei lavori, ma ne basteranno 6 per riaprire i primi spazi ai cittadini. La speranza di Giano è ricevere le chiavi della struttura dalla Regione Campania entro il 27 ottobre, e cioè 45 giorni dopo la pubblicazione della sentenza, come imposto del Consiglio di Stato. Ma occorre il via libera della Regione Campania, proprietaria della struttura. Il Consiglio regionale lo scorso maggio ha approvato una delibera che rende il Collana un impianto di pubblica utilità, decisione che potrebbe aprire la strada alla revoca del bando. È già in vigore anche l’accordo con l’Agenzia regionale Universiadi, che lo gestirà fino all’estate 2019 prima di cederlo per 15 anni al Comune di Napoli. Ma Pagliara non arretra: “Le Universiadi non sono una novità sopraggiunta e non hanno mai precluso la gestione privata, tanto è vero che la Regione Campania il 13 febbraio di quest’anno stava consegnando le chiavi all’Ati Cesport già firmataria della convezione. Quello stesso giorno la sentenza ha dato ragione a Giano, quindi l’unica vera novità sopraggiunta è il cambio del nome del concessionario. D’altronde l’ultima sentenza ha escluso che l’accordo Aru-Regione Comune sull’interesse pubblico possa essere considerata impeditiva per l’affidamento alla Giano”. Forte la testimonianza di Ciro Ferrara: “Gli attacchi delle ultime settimane non li abbiamo graditi, nessuno ci ha voluto favorire e ci sembra molto grave essere additati come speculatori o improvvisatori”. Ferrara ha chiari in mente gli obiettivi: “La nostra priorità è lo sport, ci confronteremo anche con le società che operano all’interno del Collana. E per tenere in piedi il sistema Collana organizzeremo manifestazioni e concerti, come succede in altri stadi. D’altronde è un’eventualità prevista dal bando». Fabio Cannavaro ha spiegato: “A nessuno piace vedere un impianto sportivo polivalente come il Collana nelle condizioni attuali. Il progetto Giano è bello e funzionale, eppure ci imbattiamo ancora in continue difficoltà. Il nome Giano? All’epoca dei romani la collina del Vomero era dedicata al Dio Giano, speriamo ci porti fortuna. Gli attacchi non ci sono piaciuti, vogliamo lasciare qualcosa di importante ad una città che troppo spesso chiude gli impianti sportivi per difficoltà gestionali anziché aprirli”. Gennaro Ferrara, ex rettore Università Parthenope e amministratore Giano, ha infine sottolineato: “Il Collana non viene concesso gratuitamente, la nostra non è un’impresa facile né conveniente”. Possibile il sostegno di Nike, sponsor storico di Cannavaro.
Marco Caiazzo
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