La rivoluzionaria Stampante 3D … sbarca in cucina!
La stampa 3D rappresenta la naturale evoluzione della tradizionale stampa 2D. Le stampanti 3D sono infatti dispositivi tecnologici in grado di realizzare qualsiasi modello tridimensionale mediante un processo di produzione additiva. Non si crea superficie, ma volume: ed è in questo la rivoluzione. Partendo da un oggetto disegnato tramite software e replicandolo, con l’ausilio di appositi materiali, si realizza un oggetto che rispetta nello spazio reale tutte e tre le misure precedentemente realizzate in digitale. La procedura prevede solitamente il posizionamento di uno strato sopra l’altro, procedendo per sezioni trasversali. La stampa 3D nasce nel 1986, con la pubblicazione del brevetto di Chuck Hull (USA), che inventa questa tecnologia chiamandola “stereolitografia”. Essa suscita immediatamente grande interesse per la sua capacità di sostituire la produzione tradizionale in settori industriali che producono beni altamente complessi e personalizzati. Attualmente, infatti, viene già utilizzata nelle applicazioni aeronautiche, automobilistiche, mediche e sanitarie. Essa inoltre potrà consentire alle Aziende di generare prodotti completamente nuovi che in passato non erano possibili. Di tutto il potenziale applicativo della stampa in 3D, uno degli ambiti in cui essa sta irrompendo prepotentemente è quello alimentare. Degustazione di cibi molecolari, utilizzo di macchine che cuociono a bassa temperatura, ricerca di ingredienti sempre più rari, utilizzo di sostanze – solitamente presenti nei laboratori dei chimici – per sperimentare con forme, consistenze e autentiche esperienze sensoriali: questo è il futuro più eccitante della stampante 3D! Certo lo scopo non sarà di saziarsi, ma di lasciarsi stupire come davanti ad una creazione personalizzata e rivoluzionaria!
di Vittoria Vittoria professore ordinario di chimica
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