Reportage: l’estate nera dei parchi collinari
L’estate 2017 sarà ricordata tra le più torride di sempre. Temperature nettamente al di sopra della norma, afa, umidità, non hanno dato tregua a chi è rimasto in città. Ma stavolta i “forzati” delle ferie trascorse a Napoli non hanno potuto usufruire a pieno nemmeno del conforto dei parchi cittadini che, specie nell’area collinare, sono rimasti “chiusi per ferie” o prigionieri di antiche, quanto fastidiose, vicende legate alla loro manutenzione. Chiuso, ad esempio, il Parco “Marco Mascagna”, complice un ramo caduto nei pressi dell’area gioco per i bambini, per il quale è stata disposta dai Vigili del Fuoco e dalla Polizia Municipale un’accurata verifica della staticità e della sicurezza di tutte le essenze arboree, prima di poterlo restituire alla comunità. La Villa Floridiana è rimasta aperta con gran parte delle aree verdi interdette, sempre per motivi di sicurezza legati alla manutenzione degli alberi. Chiuso l’ingresso di via Camaldolilli del Parco dei Camaldoli, quello più vicino al centro abitato. Mentre l’ingresso da via Sant’Ignazio di Loyola è stato riaperto solo di recente ma, al di là della lontananza dal centro, resta immutato il problema della sosta delle automobili che sono, di fatto, l’unico mezzo per raggiungerlo. Insomma una vera e propria estate nera per i parchi collinari. Impossibile ripiegare anche sulle piccole aree verdi di Piazza 4 Giornate o di Piazza Medaglie d’Oro la cui manutenzione è sempre più difficile. Resta l’aiuola centrale di Piazza Vanvitelli, decisamente piccola per gli oltre centotrentamila residenti di Vomero e Arenella. Il verde negato fa male alla salute e all’umore di tutti noi. Per chiedere lumi su questa incresciosa situazione abbiamo visitato i parchi con il presidente della commissione Ambiente del Comune di Napoli, Marco Gaudini partendo dal Parco Mascagna. Non è stato difficile scorgere il suo disappunto di fronte al cartello che annuncia la chiusura ‘sine die’ per motivi di sicurezza. “E’ una cosa davvero brutta – esordisce – perché si tratta dell’unico polmone verde per i bambini del quartiere, e l’unica valvola di sfogo per chi resta in città. Ma l’episodio della caduta del ramo, proprio nei pressi dell’area giochi, ha destato preoccupazione per l’incolumità dei frequentatori del parco e le verifiche delle alberature richiedono del tempo. La carenza endemica di personale e mezzi influisce non poco, ma stiamo con il fiato sul collo per avere un cestello da Napoli Servizi per avviare i controlli”.
Spostandoci in Villa Floridiana abbiamo notato molti turisti che, con perplessità, osservavano le transenne che precludono l’accesso, in buona parte, del giardino storico. “Per la Floridiana abbiamo chiesto al nuovo assessore ai Parchi, Maria D’Ambrosio, di mettersi subito in contatto con la Soprintendenza per verificare quali attività sinergiche possano essere messe in campo. Penso, ad esempio, alle sponsorizzazioni che la Floridiana potrebbe ottenere grazie al suo forte appeal”. C’è da dire che l’amministrazione comunale impegna uomini e mezzi per il giardino storico di via Cimarosa, ma di fronte alla carenza di fondi per la manutenzione è come svuotare il mare con un secchiello. Ma come trovare i soldi? L’idea ce la illustra il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger: “Ho lanciato il progetto ‘adotta una panchina’ per finanziare l’acquisto delle nuove sedute nel Parco di Capodimonte. In poco tempo siamo stati letteralmente assaliti dalle richieste di contribuzione attraverso la sottoscrizione di una sponsorizzazione da 500 euro. Un bel gesto d’amore dei napoletani verso il Parco”. Allo stesso modo si potrebbe fare per la manutenzione del pratone della Villa Floridiana coinvolgendo, ad esempio, i poli vivaistici della nostra regione.
Il tour prosegue al Parco dei Camaldoli dove da poco è stato riaperto l’ingresso sul versante di via Sant’Ignazio di Loyola dopo un intervento idrico complesso realizzato in collaborazione con Abc e con l’VIII Municipalità. Il problema del parcheggio delle auto sta per essere risolto a seguito del contenzioso con un privato che arbitrariamente si era impossessato dell’area. Prossimo obiettivo è la riapertura dell’ingresso da via Camaldolilli, quello più vicino all’abitato. “Con l’aiuto degli lsu riusciremo a garantire il controllo agli ingressi e a riaprire anche questo versante. Mentre con l’aiuto della Regione Campania e dell’ente Parco delle Colline lavoreremo per una progettualità che trasformi il parco in un bosco produttivo sia dal punto di vista agricolo che turistico investendo sulla sentieristica, sulla promozione dei prodotti tipici, sulla tutela della biodiversità e, un piccolo sogno del cassetto, riportando eventi musicali nell’anfiteatro del golfo”.
Novità anche nell’area dell’ex gasometro di viale Raffaello dove si sta lavorando alla restituzione ai cittadini dell’area con un nuovo concept di parco urbano che prevede all’interno spazi destinati all’agricoltura riservati ai cittadini e alle scuole. Costo complessivo circa un milione di euro, recuperati da vecchi mutui risalenti al 2008. Una parte delle risorse destinata all’esproprio, una al consolidamento per la messa in sicurezza del muraglione di tufo che dà su vico Cacciottoli, poi l’impianto idrico e la realizzazione di un’area giochi a tema con la natura oltre al recupero dell’agrumeto. Dal Comune assicurano: “Per la prossima primavera i lavori dovrebbero essere completati. Il nostro obiettivo è quello di restituirlo entro la prossima estate”.
Allo stesso modo prende di nuovo corpo un vecchio progetto nell’area verde di via Caccavello, prospiciente il Castel Sant’Elmo, lanciata dal compianto professore Giuliano De Cristofaro, storico consigliere della circoscrizione Vomero. Un primo passo importante è stato la pulizia dell’area. “Dopo una fitta corrispondenza con Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania – conclude Gaudini – ho posto il tema della gestione dell’area e lo stesso Bonavitacola si è mostrato disponibile a trovare un accordo con il Comune. Stiamo trovando le risorse economiche per aprire un nuovo parco molto attrattivo per turisti e residenti da intitolare al suo promotore: Giuliano De Cristofaro”.
di Francesco Licastro
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