Intervista esclusiva al n.1 di Federalberghi Napoli: ecco il binomio Turismo-Vomero
“Il turismo è arrivato al Vomero”, così il presidente di Federalberghi Napoli, Antonio Izzo, sintetizza la condizione del quartiere collinare in termini di accoglienza e attrattività, in pieno periodo estivo. “Fino a qualche anno fa il Vomero non sembrava possedere una vera vocazione turistica, oggi però la realtà è molto cambiata. L’intera città sta vivendo un periodo di grande crescita e così anche il suo quartiere collinare ne sta beneficiando”.
Il Vomero, in effetti, negli ultimi tempi, ha mostrato una maggiore capacità di attrarre turisti, anche stranieri, quali possono esseri i principali motivi?
Il quartiere è noto per essere uno dei più serviti d’Italia, i mezzi di trasporto di sicuro incentivano un turista a scegliere il Vomero come luogo dove pernottare perché c’è la consapevolezza che utilizzando, ad esempio, la funicolare o la metropolitana, è possibile raggiungere qualsiasi luogo della città in maniera molto semplice.
Purtroppo, però, il trasporto pubblico non è sempre così efficiente.
In effetti, la chiusura prolungata della Funicolare Centrale e i frequenti disservizi della Metropolitana collinare creano numerosi disagi agli utenti. Spesso ascensori non funzionanti o scale mobili bloccate, insieme ad attese troppo lunghe, in alcune occasioni si superano i 15 minuti, lasciano pensare che qualcosa di meglio si potrebbe fare. Per non parlare dell’inquinamento acustico. È una delle metro più rumorose che abbia mai utilizzato!
Il Vomero presenta però anche luoghi turistici da visitare restando nel quartiere.
Dalla Floridiana alla Certosa di San Martino passando per Castel Sant’Elmo è indubbio che il quartiere abbia materiale culturale e architettonico di rilievo da offrire ai turisti, insieme ai suoi splendidi panorami. Ma su alcune strutture c’è molto da lavorare sia per i turisti che per gli abitanti.
Ci faccia un esempio di come intervenire.
Il quartiere, ad esempio, offre ai cittadini strutture importanti anche per fare sport come lo Stadio Collana e la Villa Floridiana. Purtroppo, però, il Collana è alle prese con vicende legali di lentissima soluzione che stanno creando gravi disagi a tutta la popolazione. Trovo scandaloso che sia chiuso da gennaio e che ancora si discuta su come intervenire invece di agire. Anche la Floridiana, quasi sempre a mezzo servizio, potrebbe essere un risorsa per chi vuole fare jogging, ma, oltre ad avere alcune zone interdette al passaggio, ha orari di apertura che contrastano con questa vocazione. Apre troppo tardi e chiude troppo presto. Per avere un esempio positivo non bisogna andare molto lontano, basta guardare al Bosco di Capodimonte.
Il Vomero fino a pochi anni fa era noto per lo shopping, che esiste ancora, ma sembra aver lasciato spazio alla ristorazione.
In effetti negli ultimi anni c’è stato un cambiamento, piuttosto radicale, dell’offerta commerciale al cittadino e al turista. Molti negozi storici, dall’abbigliamento alle librerie, hanno chiuso e hanno lasciato il loro posto a bar e ristoranti. Volendo vedere il lato positivo c’è una scelta molto più ampia sulla ristorazione, ma resta il rammarico per non essere riusciti a proteggere esercizi commerciali che erano parte integrante del territorio e che oggi sono spariti. Ne ha risentito in particolare l’aspetto culturale.
Alcuni vomeresi si lamentano anche dell’eccessiva presenza di gazebo che occupano la zona pedonale di via Luca Giordano o via Scarlatti. Nel periodo estivo sembrano raddoppiati.
In genere preferisco le strade vive e animate. I gazebo riescono ad occupare spazi che altrimenti resterebbero vuoti, quindi ben vengano. L’importante è che siano installati nel rispetto delle norme di legge sia dal punto di vista strutturale che estetico. Ogni abuso, ovviamente, dovrebbe essere frenato e perseguito.
Problemi sulle strade pedonali, però, non riguardano solo i tavolini dei bar, ma anche il decoro e la pulizia.
Se è vero che, dal punto di vista della raccolta dei rifiuti, ed in particolare della differenziata, sono stati fatti dei passi in avanti, è altrettanto vero che le strade appaiono spesso sporche e, in alcune zone, ma leodoranti. Questo anche perché i marciapiede non vengono lavati. Il problema, però, non riguarda solo le istituzioni e gli enti addetti alla pulizia e al decoro. Anzi direi che riguarda soprattutto noi cittadini. E’ attraverso il nostro comportamento, e quindi il rispetto dei luoghi dove abitiamo, che sarà possibile proteggere il territorio e riqualificarlo.
Giuseppe Porcelli
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