IL PETRAIO: TRA STORIA E ABBANDONO
Il Petraio, giunti a una certa altezza, versa in condizioni di degrado disarmante. All’ altezza di Discesa Cappela al Petraio infatti, si è impossibilitati a continuare la strada, a causa di cumuli di immondizia, su un pezzo di terreno incolto e abbandonato. E’ evidente che questa situazione va avanti da molto tempo, l’erba talmente che è alta che impedisce persino di addentrarsi. La Soprintendenza qualche settimana fa ha interrotto i lavori di costruzione di un palazzo lì adiacente per abusivismo. Non è nuova la storia dell’abusivismo in questo antico luogo, cuore pulsante dell’antica Napoli; tutta la zona infatti è sempre stata nell’occhio del ciclone, sin dagli anni ‘60. Nuovi ricchi o persone provenienti da altre zone hanno acquistato ed investito, ma non sono stati capaci di capire lo spirito del posto, di rispettarlo, di assecondarlo. In questa parte del Vomero sembra che il tempo si sia fermato: dai tipici paesaggi da cartolina, col Vesuvio in lontananza, agli scorci di vita vissuta (che solo salendo la scalinata ci si può rendere conto, viaggiando con la mente e immaginando cosa poteva essere nei secoli passati questa strada) ai segni del tempo che fanno capire quanta incuria ci sia stata durante gli ultimi anni. Ci sono addirittura dei chiodi, mai rimossi, sul muro principale, per via di un mercatino che fu allestito qualche anno fa. Un anziano del posto ci riferisce che stesso lui prova ad estrarli con scarsi risultati, pur ammettendo di non possedere la stessa forza di quando era un giovanotto, ne ha tolti cinque o sei. C’è da dire che le stesse edicole presenti sul tragitto sono ridotte in un notevole stato di degrado. Su un altare dedicato alla Madonna, totalmente in disuso pur essendo bella grande, abbiamo trovato persino uno scatolone di un albero di Natale impolverato, che ha tutta l’aria di essere oramai parte integrante dell’edicola, come se poltrisse lì da anni. Un abitante della stradina inoltre ci riferisce: “le scale, soprattutto nei fine settimana, non vengono mai spazzate e ogni volta siamo noi a doverci armare di scope e palette per tenere pulita tutta la zona”. Al di sotto del Petraio ci sono delle grandi cave che durante la guerra hanno permesso agli abitanti della zona di mettere in salvo la pelle durante i bombardamenti. Seri dubbi ci sono anche sul grado di manutenzione di questi posti. La Salita del Petraio, per tutti O’Petrar, è così antica che il nome gli fu affibbiato dagli stessi napoletani che abitavano nelle vicinanze, i quali si recavano in questi luoghi per ricavare quante più pietre di tufo potevano trasportare per costruire le abitazioni. Ci fu addirittura il pittore Paul Klee che pernottò qui vicino in quella che si chiamava pensione Haase. Con i suoi 503 scalini, il Petraio collega Corso Vittorio Emanuele col Vomero ed è una meta fissa per tutti gli amanti della fotografia e i turisti di tutto il mondo.
Francesco Li Volti
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