Stadio Collana inagibile, i lavori ancora non partono
Lo scorso 19 febbraio, più di trecento persone hanno protestato dinanzi allo Stadio Collana per chiederne la riapertura e per affermare il diritto a svolgervi le attività sportive. Nonostante la promessa di riaprirlo in cinque giorni, il tempo di ottenere il certificato di agibilità e dare conferma ai lavori di ristrutturazione, l’impianto è chiuso dal 25 Gennaio. Il direttore generale di demanio e patrimonio della Regione Luigi Riccio stava appunto consegnando la struttura all’Ati Collana Cesport per iniziare la messa in sicurezza, quando è giunta una notizia preoccupante. Il ricorso contro la sentenza di primo grado del Tar da parte della Gianlo srl, formata da Fabio Cannavaro, Ciro Ferrara e Paolo Pagliara, è stato accettato. Secondo il Tar, la Cesport si era aggiudicata la gara. Tuttavia, la sentenza del Consiglio di Stato ha annullato tutta la procedura di gara per l’affidamento dello stadio Collana. Un duro colpo per il lavoro degli ultimi tre anni, volto a cercare nuovi gestori per i prossimi sedici anni della struttura. La sentenza è definitiva, ma Regione e Comune la interpretano diversamente, convinti che si debba ricorrere ad una nuova gara e che tutti gli atti debbano essere azzerati. Con un comunicato dell’assessore allo sport Ciro Borriello, il Comune afferma di essersi attivato nel chiedere a Bonavitacola, vice presidente della Regione, di avviare tutte le procedure necessarie per riaprire quanto prima l’impianto, accollandosi temporaneamente la gestione della struttura. Che cosa succede, adesso, nel concreto? Il Collana resta chiuso per inagibilità fino a data da destinarsi, con conseguenze disastrose. Le società impegnate nei campionati agonistici dovranno cercare strutture alternative per svolgere gli allenamenti, allo stesso modo le scuole del circondario, molte delle quali si servivano degli spazi dello stadio per mancanza di palestre nei loro plessi. I numerosissimi iscritti alle varie società otterranno il rimborso delle quote versate, con effetti rovinosi per le società stesse. La Giano, d’altro canto, dichiara di essere pronta a dare inizio ai lavori di messa in sicurezza della struttura, un progetto di investimento pari a sette milioni di euro; almeno il doppio di quanto proposto dalla Cesport.
Chiara Pizi
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