Diamo voce al piacere femminile
In una società all’avanguardia, in una fase socio culturale in cui le distanze sono azzerate dai social network, in un periodo storico in cui le donne occupano cariche politiche importanti, è opportuno, anzi doveroso, scrivere e riflettere sul loro piacere sessuale. Il piacere delle donne, il diritto che hanno di godere tanto quanto gli uomini, lo spazio che è giusto occupino nel vivere la loro sessualità. Il mio intento è aprire un file che consenta di ragionare, rimescolare le carte, mettere da parte, DEFINITIVAMENTE, obsolete chiavi di lettura, per lasciare spazio a versioni più flessibili, più ampie, più articolate dell’idea femminile che ognuno possiede. Di sicuro il peso degli stereotipi femminili, di cui è intrisa la nostra cultura, non agevola in tal senso. Sin da piccole le bambine giocano a ‘mamme e figlie’, preoccupandosi e prendendosi cura di bambole da nutrire e accudire. Gli stereotipi ci permettono di leggere la realtà in cui viviamo, la normalizza; e da qui tutto ciò che esce da tale binario diventa un comportamento sbagliato. Quali conseguenze nella sfera sessuale? E’ vero che oggi le donne possono godere tanto quanto gli uomini? E’ vero che non sono più giudicate male da un uomo se prendono l’iniziativa o fanno sesso la prima sera in cui conoscono qualcuno? Vorrei, e lo spero vivamente, avere una moltitudine di persone che rispondessero con convinzione in modo affermativo. Eppure se oggi mi ritrovo qui, con voi, a riflettere su tale argomento è perché probabilmente ancora si respira un’aria stagnante soprattutto tra le lenzuola. La sessualità è comunicazione; e per una comunicazione efficace occorre una equa considerazione delle esigenze delle donne, delle loro caratteristiche, del tempo che occorre dedicare per il raggiungimento del piacere. L’anatomia femminile non aiuta, o meglio è meno esplicita di quella maschile, e richiede un’attenzione ed una sensibilità che non tutti gli uomini hanno. Il membro maschile dà chiari segnali rispetto al livello di eccitazione raggiunto, gli stimoli che allertano gli uomini sono prevalentemente visivi; spesso è sufficiente un décolleté, un perizoma merlettato a dare il via al loro desiderio. La donna è più complessa, i segnali della sua eccitazione sono meno evidenti e richiedono una maggiore attenzione e sensibilità per essere colti. Ciò che la eccita può essere una carezza, un bacio dato nel modo giusto, un tempo sufficiente dedicato ai preliminari, un’atmosfera calda ed accogliente, ma soprattutto un clima relazionale di rispetto e considerazione anche fuori dal letto. Il desiderio ha la sede principale nella mente, e tale consapevolezza rende più ampia e complessa la sfera sessuale della donna. Il suo corpo parla quando è eccitato, anche se l’orgasmo non si palesa, come per l’uomo. Molteplici studi dimostrano che occorre una stimolazione più o meno diretta del clitoride per far sì che una donna arrivi all’orgasmo; quindi non esiste patologia se quest’ultimo viene raggiunto con la stimolazione manuale del clitoride, anche durante la penetrazione. E’ fondamentale che la donna conosca il suo corpo per poter, con naturalezza, comunicare tali informazioni al suo partner. Di sessualità oggi se ne parla fortunatamente. Ma parlarne, guardare programmi televisivi aiutano davvero a sfatare falsi miti? Sarebbe bello se una donna, che diventa mamma, non perdesse agli occhi del partner la sua dimensione erotica. Sarebbe bello se le donne, tutte le donne, non fingessero più l’orgasmo per soddisfare un narcisismo maschile che ormai ha stancato del tutto… Sarebbe bello che non ci fosse più l’etichetta della donna facile, perché, a dirla tutta, quella ‘dell’uomo facile’ non l’ho mai sentita…E quindi? Fortunatamente oggi tante, tantissime donne avanzano in tal senso. Sono sicure, camminano a testa alta, indipendenti. Si vogliono bene, pretendono rispetto, ed alzano la voce se non vengono ascoltate. E allora a chi mi rivolgo? A quella fetta di uomini che, sordi ed egoisti, palesano una difficoltà a pensare che il contesto familiare, sociale debba essere rinnovato. A quelle donne chi si sentono strette nei loro panni e non dicono nulla. A coloro che subiscono ‘uomini’ despoti e pensano che così deve andare, A coloro che sono stanche di subire una sessualità in cui non si sentono protagoniste. E’ a loro che rivolgo il mio sguardo, a loro che esorto a dire basta. Pretendete il rispetto,in qualunque vostra dimensione di vita, compresa quella intima. Prendetevi cura di voi, del vostro corpo, dei vostri pensieri. Date voce ai vostri desideri. Se lo fate voi per prime, sarà più naturale volerlo anche da chi è al vostro fianco.
Manuela Morra
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