Rose a Santa Rita dopo il furto in chiesa
Tra novembre e dicembre, nel quartiere si sono verificati svariati episodi di criminalità. Una rapina in tabaccheria, che ha visto come ostaggi la titolare dell’esercizio e due promoter di sigarette. Poi il tentativo, immediatamente interrotto dalla polizia, della cosiddetta Banda del Buco, che ha fatto irruzione attraverso le fogne nella Deutsche Bank a piazza Medaglie d’oro. E, considerato quanto accaduto a Santa Maria della Libera, la delinquenza non si è arrestata neanche dinanzi ad una chiesa. Il 30 dicembre 2016 la chiesa in via Belvedere ha subito una rovinosa rapina, eseguita nelle modalità più vili. Il sacrestano ha immediatamente denunciato alle forze dell’ordine la scomparsa di un computer portatile, di un porta ostie e dei manufatti in argento che erano stati donati ex voto dai fedeli. Le formelle ornavano una teca contenente la statuina di Santa Rita; il vetro che la custodiva è stato ritrovato in mille pezzi, addirittura squarciato, secondo alcuni testimoni. Il sacrestano ha subito provveduto a riparare i danni. Tuttavia, l’intera comunità parrocchiale non riesce a spiegarsi un gesto tanto vigliacco. Non è ancora ben chiara la dinamica dell’accaduto, ma pare che i ladri abbiano fatto irruzione attraverso un cortile esterno alla chiesa, connesso all’ingresso interno. Riusciti ad entrare, questi si sarebbero immediatamente diretti all’ostensorio contenuto nel tabernacolo, per poi rivolgersi alle forme d’argento situate accanto alla statua della Santa. C’è di più; pensando, forse, che la codardia non fosse abbastanza, i malviventi hanno posto ai piedi della statuina delle rose e delle ostie consacrate, estratte dal portaostie rubato. Per lasciare dei fiori, si immagina si sia trattato di ladri credenti, ironizzano con amarezza alcuni membri della parrocchia. Non così tanto, a quanto pare, da tenere a mente il settimo comandamento.
Chiara Pizi
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