Incuria, sporcizia e pericolo la Floridiana dimenticata
“Il polmone verde del Vomero”, è così che molti amano definire i giardini della Floridiana. Tuttavia, per il Comune di Napoli, incaricato della manutenzione del verde orizzontale e verticale, pare che respirare non sia tanto importante. Lo dimostrano le condizioni di degrado in cui versa gran parte del parco collinare, le quali fanno sembrare i buoni propositi delle autorità molto più simili a delle promesse da marinaio.
E’ da tempo, ormai, che i cartelli di divieto d’accesso sono diventati parte integrante della vegetazione; primo tra tutti quello che troneggia all’ingresso principale, ostruendo il passaggio alla parte superiore del parco. Altri se ne potranno scorgere percorrendo i larghi viali spesso dissestati, al punto che risulta difficile capire dove comincino i tronchi spezzati e dove finiscano le transenne. E le innumerevoli reti, a domare il verdeggiare degli alberi, danno la netta sensazione di star passeggiando in una gabbia!
Gli addetti alla sicurezza parlano chiaro: sarebbe necessario che il Comune finanziasse una squadra di Napoli Servizi che si occupasse della vegetazione lasciata fiorire incontrollata. Se, però, non ci sono neanche i fondi per la potatura degli alberi, come ci si aspetta che venga riaperta la metà dei giardini interdetta al pubblico? Sono anni che viene avanzata periodicamente la promessa di rimettere in sesto il Giardino delle camelie, le serre, l’arena della Verzura, i viali sulla parte alta, il parco giochi e la palazzina pericolante dei bagni pubblici. Parte del belvedere è stata recintata a sua volta, riducendo lo stesso punto di vista a pochi metri. E chissà per quanto ancora ci si dovrà vergognare per le espressioni dei turisti, estasiati dallo splendido panorama, e interdetti dalla sporcizia di vario tipo nella vasca delle tartarughe. Risale a Maggio 2016 la Convenzione stipulata tra Comune e Soprintendenza per la manutenzione della Floridiana, con scadenza prevista per lo scorso 31 Dicembre. Nonostante le innumerevoli sollecitazioni ad un incontro tra la direttrice del Polo Museale della Campania e il sindaco, appaiono vane le speranze che la convenzione venga rinnovata nel mese di Gennaio 2017. Eppure, il turismo attirato dalla Floridiana dovrebbe essere il primo pensiero di chi di competenza alla manutenzione. Il Museo nazionale della ceramica Duca di Martina ospita una delle maggiori collezioni di arti decorative d’Italia, attirando ogni anno 14.000 visitatori. Gli stessi che, per accedere al Museo, si trovano inevitabilmente dinanzi all’incuria delle erbacce abbandonate a sé stesse, alla distesa di grate metalliche, alle panchine danneggiate. Ovviamente, se il giorno prima non ci sia stato un temporale, e i sentieri non siano stati interdetti per il rischio della caduta degli alberi.
Chiara Pizi
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