Il presepe della prof Caterina Sibilio
Il presepe a Napoli è una delle più importanti e radicate tradizioni della città ad di là dei simboli religiosi che esso richiama. Amato anche da quelle famiglie napoletane poco osservanti o dichiaratamente laiche, perchè il presepe napoletano è il luogo dove sacro e profano, spiritualità e vita quotidiana, preghiera ed ironia convivono come solo a Napoli, città delle contraddizioni, è possibile. Il primo riferimento documentato di un presepe a Napoli è del 1025 e raffigurava la scena classica della Natività, soltanto nel Seicento si amplia cominciando ad introdurre scene di vita quotidiana, come i venditori di frutta o di carne, le popolane, i pastori con le pecore ed altre statuine raggiungendo l’apice rappresentativa nel Settecento, il secolo d’oro del presepe napoletano. Anche se oggi il presepe è sempre più spesso accompagnato o addirittura sostituito dall’albero di Natale, la tradizione è quanto mai viva e tramandata in moltissime famiglie. Così la prof.ssa Caterina Sibilio, nella sua casa, già da novembre inizia a preparare scheletri di sughero, cartoni, tavole di legno e addobbi vari che durano anche più di un mese per dar vita al suo presepe in perfetto stile napoletano con tanto amore, passione e creatività sempre rinnovata. Un amore per questa antica tradizione eredidato dalla madre e portato avanti con corsi di arte presepiale, studi e approfondimenti fino anche alla realizzazione di alcuni pastori e a gran parte delle minuterie. Come Eduardo ci racconta, per più di un mese, nel salotto della prof Caterina Sibilio si discute se aggiungere o meno anche quel forno a legna, affiancare la fioraia al pescatore oppure se il ruscelletto con l’acqua possa terminare con un laghetto e qualche pecorella che si abbevera.
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