Lola e Zoe: così uguali e così diverse Due inseparabili “sorelle”
“Chiara era morta da quattro o cinque mesi per un cancro fulminante, ma io avevo già voglia di accogliere in casa un nuovo trovatello». È con questa premessa che Micol Forte, la nostra ospite del mese, si accinge a raccontarci di Lola e Zoe DeCanellis, le sue amiche a quattro zampe. «Dopo Michelina e Chiara, meticcie a pelo corto, volevo un cane a pelo lungo e con le orecchie all’ingiù, ma in casa mia i cani non si scelgono. Arrivano. Inaspettatamente». Come capitò con Lola nella primavera del 2004:«Un’amica mi chiese se volessi “conoscere” una cucciolina trovata al mercatino di Furigrotta, ed io già sapevo che quella cagnolina non sarebbe mai più uscita da casa, se non per andare a passaggio». Quello che Micol non poteva proprio sapere era che la trovatella era proprio come l’aveva sognata:«Un fagottino dal pelo biondo e ondulato, le orecchie a triangolo all’ingiù e gli occhi grandi e profondi. Soprattutto, non potevo immaginare che sarebbe divenuto l’amore della mia vita».
Lola era la cucciola più dolce del mondo, nonché… la più pigra: oltre a ronfare tutto il giorno, era capace di addormentarsi sulle strisce pedonali. «Eppure, – assicura Micol – col tempo sarebbe diventata iperattiva… come la padrona! I suoi sport preferiti? Corse in spiaggia, salto sul letto e… lunghe passeggiate! Oggi ha 12 anni, ed è una veneranda signora, stimata da tutti coloro che conoscono il suo passato. Oltre ad essere stata azzannata e ridotta in fin di vita da un suo “simile”, ha sofferto di attacchi ischemici nel corso dei quattro anni che abbiamo trascorso a Bologna. Benché una volta tornate a Napoli simili episodi non si siano più manifestati, Lola ha comunque sofferto per via di qualche acciacco, affrontando comunque ogni avversità con «grande determinazione e coraggio, qualità non sempre riscontrabili in sua “sorella” Zoe». Scopriamo ora qualcosa proprio su quest’ultima:«È un cane di razza. Naturalmente non è stata comprata, ma adottata presso i banchetti di via Scarlatti il 25 maggio del 2013. Io, Lola e il mio ragazzo Alfredo passeggiavamo lì, come era nostra abitudine, quando entrai in un negozio. Mentre giravo tra gonne e camicette, il telefono squillò. Pensai fosse il “fidanzato stufo di aspettare”, ma mi sbagliavo, era il “fidanzato dog-scout” che mi avvertiva di aver trovato la compagna ideale per Lola, che in quei giorni sembrava triste e spenta». Zoe aveva 8 mesi ma ne dimostrava 4, acciambellata nell’angolo di una gabbia. Fu solo dopo un po’ che Micol si accorse di aver adottato una setter inglese:«Era terrorizzata. Non si fidava nemmeno di noi, finché un giorno, attirata dall’odore della lasagna vegetariana, si manifestò in tutta la sua bellezza».
Anche la convivenza con la “sorella maggiore” non è stata facilissima, ma ormai «quei giorni non sono che un ricordo, poiché le due sono indivisibili. Certo, Zoe ancora non si fida del tutto degli esseri umani, e, a causa del suo passato con i cacciatori odia i rumori forti e improvvisi. Non ama nemmeno la strada, e per questo motivo la portiamo a correre al campetto ai Colli Aminei: è una gioia vederla quando in auto raggiungiamo la zona ospedaliera, e lei percepisce l’aria fresca della sua “palestra”».Due caratteri diversi, e per certi versi complementari, due splendide storie a lieto fine, ma soprattutto il modo giusto per reagire al vuoto che lascia la perdita di un quattro zampe: «Io e i miei genitori siamo dell’idea che, nonostante il dolore, sia doveroso regalare lo spazio lasciato da un cane, ad un suo simile bisognoso di un tetto e di una famiglia felice».
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