È la mattina del 12 settembre quando in via Scarlatti al Vomero spunta un furgone bianco dell’Asl Napoli 1, sezione Veterinaria, che parcheggia per qualche ora, dalle 9 alle 12, per effettuare dei controlli sui cani. In buona sostanza, due veterinari dell’Asl ed un autista si prodigano per controllare che tutti i cani del Vomero abbiano il microchip e nel caso contrario provvedono ad inserirlo. La mattinata, però, trascorre in modo fiacco e noioso. Qui c’è poco da controllare perché tutti quelli fermati o che passano con i loro cani in via Scarlatti hanno regolarmente già provveduto a far inserire il microchip sotto la cute del loro amico a quattro zampe. Alle 11, però, accade qualcosa di paradossale. Un signore, con al guinzaglio un cane di piccola taglia, non rimuove i bisogni del loro animale lasciandoli per terra proprio davanti al furgone dell’Asl. La scena non viene vista dai due veterinari dell’Asl impegnati a discutere tra di loro chissà di che cosa, ma non sfugge all’autista, maglietta grigia e jeans, un tipo panzuto dai modi diretti ed efficaci.
L’autista rimprovera subito l’incivile che prova a giustificarsi spiegando di aver dimenticato la paletta a casa e poi, visto il perdurare della ramanzina dell’autista, recupera un fazzoletto di carta e provvede a rimuovere le feci del suo cane dal manto stradale. Nessuna sanzione per lui ma l’avvertimento di essere più attento in futuro. Un episodio, questo, che ha reso meno noiosa la mattinata di quanti erano presenti in via Scarlatti seduti sulle panchine ad osservare gli improbabili tentativi dell’Asl di scovare cani senza microchip. Forse questi controlli andrebbero fatti soprattutto in altre zone della città, dove spesso in strada si vedono cani di grossa taglia a guardia di garage, animali muscolosi che talvolta vengono aizzati dai loro padroni quasi dovessero partecipare a dei combattimenti.

(ale. mig.)

Commenti

commenti