Un valoroso episodio delle Quattro Giornate di Napoli
LA MASSERIA PEZZALONGA AL VOMERO
Il caseggiato rosso al n. 88 di via Luigi Sturzo, stradina del Vomero che collega via Gemito con l’antico borgo di Antignano, era l’ingresso dell’antica masseria Pezzalonga, che fu teatro il 30 settembre 1943 di un fulgido episodio di eroismo delle Quattro Giornate di Napoli. Una targa sulla facciata dell’edificio, apposta il 30 settembre 1996 nella ricorrenza del 53° anniversario dell’evento, recita così:
“DA QUESTO LUOGO SI ACCEDEVA ALLA MASSERIA PEZZALONGA DOVE IL 30 SETTEMBRE 1943 IMMOLARONO LE LORO VITE PER LIBERARE NAPOLI DALLA TIRANNIDE NAZI-FASCISTA I PARTIGIANI: ANTONINO ARENA, MARIO GRECO, FERDINANDO MORRA, GIUSEPPE PALUMBO, ADOLFO PANSINI, GIOVANNI RUSSO, FRANCESCO VARRIALE, GENNARO VARRIALE. IL CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE ARENELLA POSE A PERENNE RICORDO. NAPOLI 30-09- 1996”.
La masseria Pezzalonga, che si estendeva da Antignano fino alle attuali vie Altamura e Simone Martini, fin quasi alla Pigna, era uno di quei tanti fondi rustici che caratterizzavano il paesaggio del Vomero e dell’Arenella prima della selvaggia urbanizzazione del dopoguerra. Qui per l’intera giornata del 30 settembre 1943 un gruppo di eroici patrioti tenne in scacco l’invasore tedesco costringendolo ormai alla definitiva ritirata dalla città. Le truppe tedesche, già dal giorno prima in ritirata verso Roma, avevano ricevuto nella notte tra il 29 e il 30 l’ordine di rioccupare la città, per cui un primo gruppo armato si diresse dai Camaldoli verso la Pigna, e qui, coadiuvato dalla milizia fascista, si installò all’alba del giorno 30 tra il Ponte della Pigna e via Case Puntellate. Resisi conto di ciò molti patrioti accorsero nella zona fin dalle primi luci della giornata, trincerandosi nella masseria donde intrapresero un violento combattimento contro il nemico, che si protrasse fino al tramonto, quando i tedeschi non si ritirarono definitivamente verso Marano sulla via di Roma. Dei partigiani caduti nello scontro e ricordati nella lapide alcuni morirono eroicamente all’interno della masseria, mentre altri furono prima catturati e poi mitragliati mentre venivano condotti verso la Pigna. Il giorno dopo, 1° ottobre, le salme di quei valorosi patrioti furono portate nel Liceo Sannazaro, allora sede del Fronte Unico Rivoluzionario, e qui esposte al pubblico dolore della popolazione. Sepolte prima nello stadio del Vomero furono poi definitivamente tumulate nel Mausoleo dei Caduti a Posillipo. Tra i giovani caduti dobbiamo ricordare il diciottenne studente Adolfo Pansini, figlio del pittore Edoardo Pansini, all’epoca comandante del Fronte Unico Rivoluzionario. Ad Adolfo, valoroso antagonista dell’oppressore straniero, è stato in seguito intitolato l’attuale liceo classico di piazza Quattro Giornate, nelle immediate adiacenze dello stadio Collana.
Anche se in quei quattro giorni tutto il Vomero fu teatro di aspri scontri armati tra civili e tedeschi, che si estesero da San Martino a piazza Vanvitelli, alla masseria del Pagliarone in via Belvedere, al campo sportivo, dove furono tenuti in ostaggio una cinquantina di persone, l’episodio della masseria Pezzalonga resta comunque il più cruento e doloroso, ma sicuramente il più significativo, perché la valorosa resistenza di quel gruppo di patrioti determinò l’epilogo dell’insurrezione con il definitivo abbandono della città da parte delle truppe tedesche. Infatti all’alba del 1° ottobre la città era ormai libera ed i tedeschi, in ritirata, furono inseguiti sin oltre Capodimonte dai nostri partigiani, che spianarono così la strada alle truppe alleate. Infatti i primi carrarmati alleati entrarono a Napoli alle 9.30 dello stesso giorno senza trovare alcuna resistenza da parte del nemico. La città di Napoli, che il 10 settembre 1944 fu insignita della medaglia d’oro al valor militare, era riuscita a liberarsi da sola.
di Dante Caporali
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.