Problematica asilo nido “Il Cucciolo”, elaborato un cronoprogramma
Presso l’assessorato alla scuola si è svolta una riunione operativa per sciogliere le criticità legate al ritardo delle gare per aggiudicare il servizio del nido Il Cucciolo.
La riunione convocata d’urgenza dall’assessore Palmieri insieme al Presidente della V Municipalità, Paolo De Luca, si è conclusa con l’elaborazione di uno stringente cronoprogramma che i servizi dovranno rispettare per impegnare tutti i fondi del Pac destinati al territorio, in primis quelli de “Il cucciolo” che con gara veloce dovrebbe riprendere le attività in novembre.
“Questa vicenda – dichiara l’assessore Palmieri – fa emergere una contraddizione che segnaliamo da tempo, inascoltati, e che vede tutti i Comuni destinatari dei fondi in difficoltà: infatti, sin dalla prima ora (sono ormai tre anni), appena ci furono destinati i finanziamenti divisi per ambiti municipali io stessa, accompagnata dal Direttore del Welfare, chiesi all’autorità di gestione dott.ssa Riccio di consentire una conduzione unica, dal centro, delle operazioni di progettazione e realizzazione. Le municipalità, oltre a non godere di bilancio autonomo, non possono rispondere tutte alla stessa maniera e con la stessa velocità alle gravose difficoltà e agli impacci delle procedure, caratteristiche dei finanziamenti europei. Cosi, oggi, alcune hanno speso tutto, altre sino in corso di spesa, altre sono in ritardo o addirittura all’inizio. La giunta e il sindaco si è fatta carico più volte di sciogliere i nodi, con varie delibere di anticipazione e autorizzazione alla spesa (per il Cucciolo, ad esempio, con una delibera subito dopo il bilancio, per non dover attendere il PEG) e per fare da problem solver anche nei momenti critici e di passaggio, da una consiliatura a un’altra, da un bilancio a un altro. Inoltre, purtroppo, per i PAC non ci è consentito affidare il servizio se non con gara all’esterno, gare da rifare per ogni anno scolastico e non pluriennali.”
“Viene al pettine quello che dicemmo all’epoca e spesso ribadito: senza una cabina di regia centrale spendere i PAC è un percorso a ostacoli, specie nell’epoca del bilancio armonizzato. E il Comune di Napoli, ci viene riconosciuto, è tra i pochi nel sud ad aver affrontato l’impresa e programmato lo 0-3 anni in tutti i territori. Rimediare alle sbavature è un obbligo, ovviamente, ma alla fine di questa epopea in città ci saranno 15-20 nidi in più. E per allora attendiamo che il governo vari il Piano nazionale nidi che è inserito come delega nella 107 e non essere più costretti ad andare a singhiozzo”.
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.