Vomero: focolaio o non, l’obiettivo è arginare i contagi
E’ necessaria la massima chiarezza su possibili problematiche inerenti l’infezione da Covid-19 nella V Municipalità. La trasparenza delle informazioni, dei numeri di contagiati e dei tamponi effettuati è l’unico modo per arginare il panico e la preoccupazione che possono nascere da informazioni incomplete. In particolare è necessario conoscere se e quali criticità sono presenti nelle RSA della zona collinare.
Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha dichiarato appena poche ore fa che “l’Asl Napoli 1 è impegnata a contenere, con i necessari controlli territoriali, un focolaio di contagio che è emerso nella città di Napoli, nell’area del Vomero. E’ urgente, prosegue il Governatore, anche qui, ampliare e rendere rigorosi i controlli. Dovrebbe essere chiaro a tutti che i comportamenti scorretti offendono e danneggiano la stragrande maggioranza dei cittadini che rispetta le regole con grande spirito di sacrificio. Così come dovrebbe essere chiaro che più si è responsabili, prima finisce questa emergenza. E’ evidente che il permanere di situazioni di rischio renderebbe inevitabili misure territoriali di quarantena ancora più pesanti”.
La V Municipalità (Vomero- Arenella) fin dall’inizio della pandemia ha registrato alte percentuali di contagiati, circa il 17% della città. Tali casi si sono poi raddoppiati in pochi giorni e portano a definire il Vomero come un vero e proprio focolaio del virus.
Si definisce focolaio, infatti, l’improvviso aumento di casi di una determinata malattia all’interno di una comunità, una regione o una stagione circoscritte. Pure un singolo caso di una malattia trasmissibile che per lungo tempo non è insorta o non è mai stata riscontrata può rappresentare un focolaio.
Alle dichiarazioni del Governatore sono seguite immediatamente le dichiarazioni dell’assessore comunale alla Salute, Francesca Menna, secondo cui “Dai dati che il Comune riceve ogni giorno dalle competenti autorità sanitarie, non si evince oggi la presenza di un focolaio specifico ma piuttosto una condizione già evidenziata nei giorni scorsi e cioè che il Vomero è il quartiere nel quale si è verificato il più alto numero di positivi, seguito dal quartiere Chiaia. Inizialmente questa positività era stata spiegata con la maggiore presenza di professionisti che per lavoro si sono recati in Lombardia e che successivamente, attraverso il contagio ai propri nuclei familiari, aveva contribuito alla diffusione del virus nel quartiere collinare.
In questa fase, prosegue l’assessore, la situazione in città è di certo più omogenea, con una prevalenza maggiore sicuramente in questi quartieri. Le ipotesi vanno dalla maggiore domiciliazione del personale sanitario, al maggior numero di tamponi eseguiti ma queste ipotesi possono essere avvalorate esclusivamente da studi epidemiologici, che il Comune di Napoli ha richiesto anche attraverso gli esperti chiamati al tavolo per lo studio epidemiologico, di recente istituzione.”
L’elevato rischio di propagazione del contagio è a conoscenza di tutti ed è pertanto necessaria una grande attenzione dell’amministrazione comunale. Sicuramente sono altrettanto indispensabili ulteriori e più serrati controlli da parte delle Forze dell’Ordine, al fine di assicurare il rispetto delle ordinanze e mettere fine ai comportamenti degli irresponsabili. Infine è da auspicare un nuovo sforzo da parte dei singoli, che devono, ancora una volta, limitare al minimo gli spostamenti, almeno fino a fine mese. La prova che noi tutti stiamo sostenendo è molto ardua e pesante, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista umano, ma è evidentemente necessaria.
Invitiamo ancora una volta tutti a restare a casa e a non abbassare l’attenzione.
Insieme ce la faremo.
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