150 candeline per il Museo di San Martino
Nuovi percorsi tematici e laboratori per bambini, nel 2018 due mostre inedite
La storia di Napoli è passata spesso dalla collina di San Martino, soprattutto da quando, nel 1867, grazie alla lungimiranza dell’archeologo e numismatico, nonché responsabile ministeriale di Archeologia e belle arti, Giuseppe Fiorelli, la certosa soppressa diventò Museo nazionale. Oggi è una fucina di arti, contemporanee e moderne, d’estate si organizzano rassegne cinematografiche e anche concerti di musica classica. Insieme a queste iniziative, poi, proprio per festeggiare i 150 anni del complesso, nello scorso fine settimana si è organizzata una serie di eventi. Il primo è stato un progetto pilota per accogliere e condurre il pubblico in un inedito percorso di visita alla certosa. Ideato dagli studenti del biennio specialistico del corso di Design della comunicazione dell’Accademia di Belle Arti, ha visto al centro di questo progetto l’individuazione di nuovi strumenti di comunicazione interna, in grado di valorizzare il patrimonio museale e offrire un’esperienza di visita più ricca e soddisfacente, diventando strumento di narrazione della storia e dell’identità del luogo. Ma questo fine settimana di festeggiamenti è stato anche l’occasione per far tornare il clima di un tempo, grazie alla presentazione di un saggio sulla commedia dell’arte napoletana. Infatti, oltre a far rivivere le maschere di Pulcinella e del Capitano, Teresa Megale, professore associato di Discipline dello spettacolo all’Università di Firenze, ha ricordato la Napoli del Seicento. Era una città, allora, le cui mappe geografiche riproducevano sempre due elementi principali, intorno alle varie differenze di vedute. Il Porto e San Martino. Laboratorio anche per i più piccoli, condotti nella sezione navale ad ascoltare storie di marinai e pirati, imparare i vari tipi di nodi e infine realizzare mappe del tesoro, messaggi in bottiglia e code di sirene. A conclusione delle giornate di festa, il taglio della torta. “Con questi eventi abbiamo celebrato il museo e i tempi di allora, ma anche il museo di oggi e quello di domani, stimolando la curiosità dei bambini. E poi a febbraio e marzo apriremo due nuove mostre. Una su Alphonse Bernau, a marzo, pioniere della fotografia e protagonista del regno borbonico, e un’altra sull’iconografia particolare collegata al tema della fuga in Egitto, attraverso stampe d’epoca e dipinti” dice Rita Pastorelli, direttrice del museo di San Martino.
Ugo Cundari
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