Mario Funari
Certamente costituiva punto d’incontro e di riferimento il locale commerciale sito da antico tempo nel centro del Vomero, in via Scarlatti, gestito da Mario Fùrnari. Questi rappresentava un unicum per coloro che amavano il quartiere; fatti e personaggi ai quali interessavano i cultori del bello, dell’antico e dello storico della città. Fùrnari conciliava la sua esclusiva attività commerciale di prestigiosa eleganza dell’intimo maschile, e polo di attrazione culturale di appassionati incontri estemporanei con discussioni, pareri e dibattiti di qualsiasi argomento. Dotato di profonda ed acuta estroversione, costituiva polo di richiamo per quanti amavano particolarmente fatti storici inediti e che, con istintiva curiosità rasentavano il pettegolezzo, in riferimento anche per quanti, per bizzarria, volevano informarsi di cronaca, di attualità o di avvenimenti periodici. Mario Fùrnari, con rilevante vena di umorismo, celato magistralmente da apparente seriosità, amava denominare il suo accogliente esercizio: “’O recinto ‘e ll’uommene illustri”, riferendosi agli incontri che avvenivano quasi quotidianamente in questo luogo, tra l’ilarità dei clienti e personalità di rilievo quali Giovanni Panza, Michele Prisco, Gastone Bellet, Domenico Rea, Vittorio Paliotti, Mario Balzano, Sergio Zazzera, Max Vajro, gli Avena, Roberto Murolo, Giovanni Tizzano, Ettore De Mura, Salvietti, Schettini, Perez, Tessitore, Scateni, molti sportivi come i calciatori del Napoli che si trattenevano al vicino bar Daniele: Amadei, Monzeglio, Bugatti, Vinicio, Jeppsonn, Pesaola, Pippone, Bugatti, i fratelli Sentimenti, ed anche umilmente chi scrive Artisti e scrittori che spesso, per idee inconciliabili, venivano ai ferri corti, ma che, grazie alla verve ed alla disponibilità di Fùrnari, riappacificava perfino i più riottosi e suscettibili, con buona dose di battute ironiche condite dal sacro rito del conciliante, buon caffè che non mancava mai. Forte di queste esperienze, Mario, fornito di profonda cultura, specie quanto concerneva il lessico partenopeo, ha pubblicato una notevole quantità di libri, saggi, scritti, articoli, presentazioni e prestigiose conferenze dalle cui inedite curiosità costituivano attrazioni per un sempre più numeroso pubblico.Egli accoglieva volentieri quanti si gratificavano con suoi libri per le relative dediche che Mario con affabile disponibilità accoglieva presso il suo negozio.La sua produzione comprendeva prestigiosi scritti divenuti rarità bibliografiche: Il vecchio Vomero – Saggio di topografia e toponomastica storica – Antiquum Breviarium Neapolitanum – ‘N ce steva na vota – Li ditti antichi de lo popolo napulitano -Cronologia dinastica del reame di Napoli – ‘700 napoletano. Con la sua scomparsa la costernazione è stata unanimemente corale dove, peraltro, quale inevitabile e fatale evoluzione, sono pure scomparsi luoghi e personaggi, quasi in comunanza di taciti accordi, in dolorosa costatazione, lasciando spazio ad anonime ed insignificanti imprese commerciali senz’anima, in un quartiere stravolto sempre più da un crudele consumismo.
di Mimmo Piscopo pittore
Commenti
No Banner to display
“Ponte di via S. Giacomo dei Capri: i soldi ci sono”
Aldo Masullo riceve la cittadinanza onoraria
Napoli Comics chiude i fumetti perdono la casa
Dai principi di Santobono all’Ospedale pediatrico
La moda al Vomero indossa il nastro rosa in favore dell’ Airc.